Anche le regioni di altri colori sono al momento gialle, i negozi aperti, noi nonne possiamo fare acquisti. Ed è giusto, in questi tempi decisamente tristi, scegliere con particolare cura i regali per i nipoti, che – se vivono in altre regioni (è il mio caso), non tutte riusciremo a incontrare. Testimonieranno, pur recapitati, il nostro affetto e la fiducia in tempi migliori. E faremo uso delle tecnologie informatiche (ormai abbiamo imparato!) per vederci e parlare. Certo non equivale all’incontrarsi, ma si tratta di risorse molto più efficaci di quelle disponibili ai nostri tempi.
L’economia è in crisi, per una volta darsi allo shopping natalizio può apparire liberatorio e persino “sociale”… Il che non significa scegliere in modo poco oculato o eccessivo. Le “regole” in materia di regali ai nipoti saranno magari un po’più larghe, ma non vanno stravolte. E, anche a proposito dei regali natalizi, rimane importante rispettare le impostazioni pedagogiche di papà e mamma. Se siamo in dubbio sull’opportunità di una scelta, chiedere “prima” il loro parere. E a maggior ragione, si capisce, se si tratta di oggetti, o anche di iniziative, che rischiano di produrre effetti imbarazzanti o provocare problemi.
Qualche esempio più o meno azzeccato tra i molti. La batteria che il nipotino di 4/6 anni tanto desidera rischia di mettere in crisi i rapporti con i vicini di casa; il cellulare a un quasi infante forse non rientra nell’orizzonte dei genitori; men che mai la TV da mettere in cameretta. PC e tablet sono al momento utilissimi, ma è comunque meglio prendere accordi preventivi. E il cucciolo affettuoso che estasierebbe la nipotina può rappresentare una fatica per genitori/ fratelli (senza contare che, al bisogno, ci verrà chiesto di ospitarlo!).
Ma, soprattutto, regaliamo libri. Rappresentano in questo periodo “chiuso” una grande risorsa e infatti c’è stato un incremento degli acquisti. La lettura non può essere imposta, ma esistono opportune strategie per avvicinare i bambini alla lettura il prima possibile: ne vale davvero la pena. Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo affermava il grande Rodari. Giustissimo: le buone letture allargano la mente e sviluppano il senso critico. E cittadini consapevoli rendono più difficile l’esercizio personalistico e demagogico del potere.
Mettere a disposizione e regalare libri va ovviamente bene – è più facile che si formino lettori in famiglie che leggono- ma soprattutto occorre appassionare i bambini alle storie fin da piccolissimi. Tutti le amano nella prima infanzia, e sentirle raccontare da voci care li disporrà in seguito più facilmente alla lettura. Leggere ai nipoti è possibile anche a distanza, care nonne, facciamolo!
E se siete ancora in dubbio sul perché ne valga la pena, ecco otto buoni motivi: https://www.huffingtonpost.it/2016/05/09/leggere-bambini-importante_n_9870708.html
Commenti recenti