Pubblicato da: virginialess | 22 gennaio 2014

Chi difende il nipote?

o-GAY-570Sono molto colpita (positivamente) dalla vicenda di cui parla  questo articolo pubblicato da huffingtonpost *. Lo copio, sperando di non violare qualche diritto di riproduzione. Di fianco la lettera del nonno in questione.

Chi l’ha detto che sono gli anziani ad avere più difficoltà ad accettare l’omosessualità? Questo nonno ha protetto il nipote, che aveva appena fatto “coming out” e che la mamma voleva cacciare di casa. Con un lettera pubblicata sulla pagine Facebook di FCKH8.com e ripresa dall’Huffington Post U.S., il nonno rimprovera la figlia Christine: “Cacciare Chad da casa solo perchè ti ha detto di essere gay è il vero abominio. Un genitore che rinnega il proprio figlio…questo è contro natura”.

“È nato così, non ha scelto di essere gay come non ha scelto di essere mancino – continua il nonno nella lettera – Tu, invece, hai scelto di essere cattiva, arretrata, con i paraocchi. Quindi, visto che si parla di rinnegare i propri figli, penso che ti dirò addio. Ora ho un favoloso nipote gay da crescere”.  http://www.huffingtonpost.it/2013/10/03/lettera-nonno-nipote-gay_n_4034961.htm

Mi rendo conto della contraddizione in cui “cado”. Sempre ho difeso la sovranità genitoriale e ammonito i nonni a non contestarla con inopportune invasioni di campo, ma credo, in questo caso, che l’eccezione trovi il suo sensato fondamento ( visto che si parla di rinnegare i propri figli). Questo ragazzo gay, rifiutato dalla mamma, è un figlio privo di genitore, cioè orfano. E il nonno ritiene giusto prendersene cura. Sono d’accordo!


Risposte

  1. Commovente, davvero.

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    • Senz’altro. E anche un po’ triste, nel senso che il nonno si trova a esercitare un ruolo di supplenza e credo si domandi (lo farei al suo posto) quali errori ha commesso da genitore.

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  2. Una tal madre, gentile romano, non può essere di aiuto al figlio in un momento così delicato. Ma non ha certo scusanti se lo caccia di casa!
    Rifletto ora sulla frase del nonno: “hai scelto di essere cattiva, arretrata, con i paraocchi”. E’ dunque una figlia che, già in precedenza, ha rifiutato le sue lezioni di tolleranza o che le rigetta ora di fronte al coming out del ragazzo?

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  3. Bah, le reazioni “istintive” di un genitore sono a volte esagerate, a partire dalla sberla fino all’antico “ti diseredo!” di cui pare questa vicenda sia un tardivo remake. Posso anche capire il disappunto di una che lo stesso suo padre definisce retrograda, ma se la sua concezione è quella di una sorta di malattia, anomalia o vizio, non è col rifiuto che può esser di aiuto al figlio, giusta quindi la reprimenda del nonno: che madre sei?

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